Da Freddy Nietzsche a Freddie Mercury passando per Deep Purple e Lord Byron. Consigli di Viaggio.

Posted: domenica 12 agosto 2012 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti
Dopo molto tempo dall'ultimo post, approfitto di questo spazio web per condividere in rete i dati e i consigli del mio viaggio estivo, sperando possa essere d'aiuto a chi cercasse notizie precise che altrimenti si faticano a trovare. Lo dico perché io stesso, nella preparazione del viaggio, ho faticato non poco a reperire dati e localizzazioni. Una volta sul luogo quindi ho avuto modo di raccoglierne e, qualora vogliate intraprendere un viaggio simile, o se qualcuno navigando in rete giungesse fin qui, beh ecco qui per voi!

Orbene il viaggio aveva come filo conduttore tre fra le mie più grandi passioni: storia, filosofia e musica.
Più in particolare la curiosità è nata dall'aver letto delle vacanze estive che era solito fare Nietzsche in Engadina. Come ben sapete il filosofo tedesco era cagionevole di salute (tanto che fu una sorta di baby pensionato, ritirandosi dall'insegnamento a 34 anni..) ma lui stesso racconta che nelle estati passate in Svizzera visse alcuni fra i suoi momenti più sereni, ispirato dal clima e dal paesaggio. Da qui la mia curiosità di vedere con i miei occhi questi posti.


GIORNO 1

Nello specifico i luoghi di Nietzsche in Engadina si circoscrivono a Sils-Maria e Silvaplana, due incantevoli paesini affacciati su due laghi alpini. E proprio a Silvaplana ho trovato alloggio, scelta dettata solo ed esclusivamente da fattori economici. In Svizzera, infatti, tutto costa decisamente più di qui e, almeno da queste parti, non ho trovato B&B o Ostelli ma solo un alberghetto "un po' meno caro" di altri. Considerando che il mezzo prescelto è stato il treno, soprattutto per la possibilità che da di leggere durante il viaggio, a Silvaplana ci si può arrivare per due strade

  • Attraverso la linea che da Milano, passando per Sondrio, porta a Tirano e di lì prendendo il panoramico trenino del Bernina. Se avete fatto un Interrail, per prendere il treno del Bernina credo dobbiate pagare solo la prenotazione. Una volta fermati a Saint-Moritz prendete la corriera 4 o 5 in direzione Silvaplana o Maloja. Costa circa 5 franchi e il biglietto si può fare sul bus, pagando una sovratassa. 
  • Attraverso la linea che da Milano, passando per Lecco, porta a Chiavenna e di lì prendendo il bus numero 5 che porta fino a Silvaplana o dove abbiate deciso di soggiornare. Il biglietto, acquistabile in stazione a Chiavenna, costa circa 23 franchi. Il viaggio in corriera dura circa un'ora e mezza e l'ultimo tratto è tempestato di tornanti. Per fortuna gli autisti son in gamba!

Giunto a Silvaplana nel primo pomeriggio, ho deciso di partir subito alla ricerca della pietra presso la  quale Nietzsche racconta che si fermò a riposare e concepì una delle sue più alte ed oscure teorie filosofiche, la dottrina dell'eterno ritorno dell'uguale 
(parla di esperienza "mistica" all'inizio dell'Agosto 1881 a Sils-Maria, 6000 piedi sopra il mare e molto più un alto di tutte le faccende umane"- "Camminavo in quel giorno lungo il lago di Silvaplana (nella Svizzera dell'Engadina) attraverso i boschi; presso una possente roccia che si levava in figura di piramide, vicino a Surlej, mi arrestai. Ed ecco giunse a me quel pensiero"). 

Ora 6000 piedi fa molta impressione ma se lo traduciamo in metri è molto più umano e cioè son 1800 metri. Tale è l'altezza di Silvaplana. Ora dobbiamo considerare che Nietzsche partiva da Sils-Maria e che per arrivare lì prendeva un sentiero che costeggia il lago e che in un'ora, andando lentopede, porta a Silvaplana. Tuttavia partendo da quest'ultimo paesino, la pietra si palesa subito dopo venti minuti di passeggiata e la si vede bene. Non c'è scritto, ahimé, nulla. Quindi se la cercate la trovate qui sotto la lettera A.


Oppure se andate a vista eccola qui, prima da sola e poi col vostro profe innanzi! 

 
La pietra nella sua imperiosità       
                                                                                                   

                                      
Il vostro profe davanti alla pietra

GIORNO 2

Dopo aver fatto un po' d'allenamento e dopo aver dormito per riprendersi dal viaggio, siete pronti per affrontare un bellissimo sentiero che Nietzsche amava percorrere alla ricerca di paesaggi panoramici. Si tratta del percorso che, in Val di Fex, da Sils-Maria conduce a Marmoré e poi a lago Sgrischus a 2618 metri. Il sentiero lo potete prendere dal parcheggio della funivia oppure, sebbene sia più ripido, esattamente dal retro della casa nella quale abitava Nietzsche. Dal momento che siamo lì per quello partiamo da lì. 

"Lungo è il cammino ma grande è la meta"

Come si evince dalla foto la prima parte del sentiero è particolarmente inclinata e si sale con calma giungendo, dopo un'ora e mezza di cammino in mezzo al bosco a Marmoré a 2199 metri (son precisi, gli svizzeri!). Capite d'esser arrivati per la vista che si gode da lì. 


Marmoré 2199 metri

Ma se Nietzsche, con tutta probabilità, si fermava qui ad ammirare il paesaggio, noi andiamo oltre e proseguiamo con meta il Lago Sgrischus. L'aria è quella che c'è a 2200 e se non siete dei Messner abituati ad alte vette, a quest'altezza meglio andar con calma. Da qui in poi solo muschi e licheni e niente più alberi. Il sentiero lascia solo una tregua all'Alp de Munt, una piccola casetta a 2400 metri in un piccolo altipiano, e poi riprende inesorabilmente a salire, tutta esposta (quindi se c'è il sole copritevi, se c'è brutto tempo evitate). Non cercate di trovar con lo sguardo la meta. Seguite attentamente le indicazioni che incontrate sul percorso e calcolate semplicemente un'altra ore e mezza da Marmoré. Il lago si palesa solo cinque minuti prima d'esser arrivati. Ma la vista merita. 2618 metri e il ghiacciaio a un tiro di schioppo! 

Il Lago Sgrischus ai piedi del ghiacciaio

Da qui, dopo essersi rifocillati adeguatamente, asciugati dal sudore e riposati per le tre ore di cammino sempre in salita ce ne ritorniamo sui nostri passi. Considerando la discesa per certi versi sia faticosa quanto la salita (per frenare, per fare attenzione a dove si mettono i piedi) considerate circa 1 ore e 3/4 di cammino veloce o due ore scendendo con calma per ritornare alla casetta di Nietzsche. Ricomponiamoci dalla fatica, assumiamo un po' di liquidi (mica si può andare a casa di Nietzsche sudati, maleodoranti e malvestiti!!) e siamo pronti a fare un salto nel tempo!

La casa di Nietzsche si trova in via da Marias 67, vicinissima alla Posta davanti alla quale si ferma il Bus. L'orario d'apertura è 15-18 e l'entrata costa 8 franchi. Se siete studenti invece son 4 (è un privilegio esserlo, no?). 
Una foto ricordo è d'uopo e poi dentro!

Foto ricordo davanti alla Casa di Nietzsche


Non posto le foto per non togliervi il gusto di scoprire da soli le memorabilia lì contenute. Di particolare interesse sono le prime edizioni originali delle sue opere, le lettere che mandava da Sils-Maria, i biglietti della follia originali, le fotografie del tempo e pure lo spartito di un brano intitolato HYMN TO LIFE scritto a quattro mani dal nostro Friederich (la musica) e da Lou-Salomé (il testo). Qui sotto una esecuzione del marzo 2012 da parte del Coro e Orchestra del Conservatorio di Como


Per certi versi commoventi e incredibili sono pure le lettere originali che si scambiavano Giorgio Colli e Mazzino Montinari i due filosofi italiani del XX secolo che hanno lavorato a fondo sul pensiero di Nietzsche e che hanno contribuito enormemente a riportarlo in luce. Particolarmente trash è, invece, una barretta energetica venduta anni orsono (ora fortunatamente non più in commercio) che, con la foto del nostro filosofo si chiamava WILL TO POWER (!?!?!). C'è anche questo. 

Fortuna che poi c'è pure la stanza nella quale soggiornava il filosofo di Rocken e dentro la quale scrisse, per dire, alcune parti di Così Parlo Zarathustra. Insomma una visita val la pena! Certo, se sapete il tedesco è meglio. Altrimenti l'inglese aiuta.

GIORNO 3

Per riprendersi dalla camminata del giorno prima o ne affrontate altre (e qui trovate buoni consigli) può esser d'aiuto una passeggiata leggera per andare alla ricerca della pietra sulla quale sono stati incisi i versi de "Il canto del nottambulo", presenti alla fine di Così Parlò Zarathustra.

La pietra sulla quale è inciso un verso di Nietzsche

Se cliccate qui potrete ascoltarne la trasposizione musicale che ne fece Mahler nel 1896 nella sua Sinfonia n.3 in re minore. Nel link trovate pure la trascrizione in tedesco e in italiano. Per trovare il pietrone (ho chiesto e girato parecchio per trovarlo!) dovete uscire dall'abitato di Sils-Maria e dirigervi sulla penisola che entra nel lago di Segl. E' un sentiero facile facile (adatto a famiglie e anziani) ma estremamente incantevole con scorci strepitosi a strapiombo sul lago. Consigliatissimo anche come luogo per pic-nic. 
Scorcio della penisola sul Lago Seigl





GIORNO 4

Ultimata la pratica Nietzsche e visitato il visitabile si apre la seconda parte del viaggio. Come sapete il vostro profe oltre alla filosofia ha altre passioni. Una delle quali è la musica. E la Svizzera possiede una città che più di tutte "sa di musica". Quella città è Montreux. Per svariati motivi, che andremo a vedere.
Prima di tutto come arrivarci? Sempre due possibilità.
  • Da Silvaplana si prosegue in autobus per Samedan (sempre linea 5) e da lì si prende il trenino panoramico che in 7 ore vi porta a Brig. Anche in questo caso con il biglietto Interrail è necessario pagare la prenotazione. Da Brig poi si prende il treno diretto per Montreux (circa un'ora e mezza).
  • Da Silvaplana proseguite sempre per Samedan (sempre linea 5 e circa mezzora di viaggio) e da lì prendete prendete il treno per Chur (2 ore), da Chur a Zurigo (1h e 30), da Zurigo a Losanna (1 h e 1/4) e da Losanna a Montreux (mezzora). Tutti tratti di ferrovia compresi nell'Interrail gratuitamente. Se avete uno smartphone c'è una comodissima applicazione delle ferrovie svizzere che vi da tutti gli orari.
In entrambi i casi si tratta di viaggi in mezzo a panorami mozzafiato.

Trenino rosso e tanto verde: la Svizzera!


Una volta giunti a Montreux cosa c'è da vedere?
Beh in teoria molto. Tutto dipende poi dai vostri interessi e gusti particolari. Questo sito, ad esempio, è un buon punto di partenza per scoprire quante personalità musicali siano legato a questo posto, da Stravinsky a Tchaikowsky, passando per Queen, Deep Purple, David Bowie...
Senza contare che ogni anno lì si tiene uno dei più famosi festival musicali al mondo, il Montreux Jazz Festival al quale partecipano fior fior di musicisti da tutto il mondo.
A me in particolare interessava il legame di Montreux con i Queen e con i Deep Purple.

Partiamo da questi ultimi.
Come molti di voi sapranno, nel 1971 i Deep Purple avrebbero dovuto registrare il loro nuovo album all'interno della sala da concerti del Casinò di Montreux. Ebbene poco prima dell'inizio delle registrazioni, durante un concerto di Frank Zappa and The Mothers, il teatro prese fuoco per colpa di un idiota che sparò un razzo di segnalazione all'interno. Il teatro e tutto il casinò furono rasi al suolo. I Deep Purple erano in albergo e assistettero alla scena.
We all came out to Montereax, 
On the Lake Geneva shoreline. 
To make records with a mobile, 
We didn't have much time. 
But Frank Zappa and the Mothers, 
Were at the best place around, 
But some stupid with a flare gun, 
Burned the place to the ground. 
Smoke on the water and fire in the sky. 
Smoke on the water... 
They burned down the gambling house, 
It died with an awful sound.

A quel punto i Deep Purple, con lo studio mobile prestato loro dai Rolling Stones, cercarono un altro luogo in cui registrare. Essendo inverno pieno c'era un albergo chiuso per la stagione invernale, il Grand Hotel. Lasciarono lo studio mobile parcheggiato nel retro dell'albergo ed allestirono con i materassi delle camere, un'improvvisato studio nei corridoi. Senza riscaldamento, senza comfort, con poca luce!

When it all was over, We had to find another place. But Swiss time was running out, It seemed that we would lose the race. Smoke on the water and fire in the sky. Smoke on the water... 
We ended up at the Grand Hotel. It was empty cold and bare. But with the Rolling truck Stones thing just outside, Making our music there. With a few red lights, a few old beds, We made a place to sweat. 
Cosa uscì da questo lavoro? Ebbene ne uscì forse l'album più importante e bello della storia dell'hard rock, MACHINE HEAD. Non foss'altro per il fatto che conteneva Smoke On The Water, il cui testo si riferisce esattamente a ciò che vissero in prima persona i Deep Purple. Ora, se quando si chiede a qualcuno di pensare ad un motivetto di musica classica al 90% se ne esce con l'attacco del primo movimento della 5 sinfonia di Beethoven, quando si chiede di pensare ad un riff che sia la quintessenza del rock, immediatamente si pensa a questo brano. Chiunque abbia mai suonato una chitarra, prima o poi (anche solo nella propria stanzetta o in mezzo ad altri 1685 chitarristi), ha cercato di suonare questo attacco. Mi riferisco a questo.


Detto ciò se è emozionante andare a Vienna dove venne eseguita per la prima volta al mondo la 5 sinfonia nel 1808, lo è altrettanto andare a Montreux, dove per la prima volta vide la luce Smoke On The Water. E io l'ho fatto. Ecco qui l'albergo, un tempo Grand Hotel Des Alpes e oggi diventato un Residence.

"Smoooke on the waaater!"

Lo trovate facilmente su Avenue de Chillon a metà strada fra il castello di Chillon e il Casinò. Qui alcune ulteriori info.



La storia però continua.
Perché una volta distrutto il vecchio casinò si pensò bene di costruirne uno nuovo e questo vide la luce nel 1975. Fu allora che un tecnico del suono inglese, David Richards, affittò i sotterranei del casinò per costruire uno studio di registrazione, i Mountain Studios. Di qui passarono i Rolling Stones, David Bowie ma soprattutto i Queen che, trovandosi talmente bene, decisero di acquistarli e di registrare lì buona parte degli album dal 1978 al 1995 (da Jazz a Made In Heaven). Per dire, una canzone che nacque in quello studio fu Under Pressure, frutto di una jam session notturna fra i Queen e David Bowie. Su questo sito la storia ed alcune foto interessanti.

Purtroppo nel 2001 gli Studios furono costretti ad emigrare (sempre a Montreux e sempre con David Richards) ma rimane ancora la porta, diventata una sorta di luogo sacro ai musicisti, sapendo chi è passato di lì nel tempo... E allora eccomi qui anch'io!

Il vostro profe laddove son passati fior fior di musici

Oltre la sbarra alla sinistra della macchina rossa (che non è la mia)

Gli Ex Studios si trovano esattamente dietro il Casinò, (è difficile non notare questa cosa pacchiana che è il Casinò!) oltre la sbarra che vedete sulla sinistra. Intendiamoci, non c'è nulla da vedere. C'è solo il valore affettivo e storico! Però. Basti pensare che qui Freddie Mercury ha registrato le sue ultime canzoni...


Già. Appunto. Freddie Mercury. Il quale, se alla fine degli anni 70 giunto qui disse che era il luogo più noioso del mondo, ebbe modo di ricredersi finendo con l'adorare tale incantevole paesaggio e finendo con lo stabilirsi proprio qui, potendo raggiungere in poco tempo gli studi, specialmente considerando che la malattia in stato avanzato non gli rendeva agevoli gli spostamenti lunghi. Dedicò a tutto ciò la sua ultima canzone, scritta poco tempo prima di morire. Nel video la scrittura è proprio la sua.


Ebbene la casetta nella quale trovò rifugio, la famosa Duck House, si trova a Clarens, un paesino vicino vicino Montreux in Rue du Lac che è una via molto, molto lunga. Trattandosi di una proprietà privata non me la sento di postare l'indirizzo esatto. Anche perché se cercate in rete lo troverete comunque facilmente. Però, con molta discrezione e facendo attenzione a non disturbare la privacy di chi ci vive ora son riuscito a fare una fugace foto in cui la casetta si intravede. 


Probabilmente qualcuno la ricorda perché finì sull'ultimo album postumo dei Queen, Made In Heaven del 1995 uscito 4 anni dopo la morte di Freddie Mercury. 


Freddie Mercury morì di AIDS il 25 novembre del 1991. Essendo molto legato a Montreux, qualche anno dopo la cittadinanza decise di dedicargli una statua che da allora si trova sul lungo lago di Montreux, vicino alla piazza del mercato. E' in zona estremamente centrale ed è impossibile non imbattervisi. Pure questa statua è finita sulla copertina qui sopra e ad ogni ora del giorno c'è gente che la fotografa e che si fa fotografare. E io son uno di quelli.

Quello sulla sinistra, in basso, è molto felice!

GIORNO 5

Ok. Filosofia, musica.
E storia?

Beh, a Montreux c'è il più bel castello di tutta la Svizzera e, a mio modesto parere, di tutta l'Europa e quindi del mondo. Si tratta del Castello di Chillon, a lungo di proprietà dei Savoia che da quelle parti avevano il cuore di quella che prima era contea e che poi divenne ducato. Poi il castello ebbe alterne vicende ma divenne famoso per l'opera che nel 1816 Lord Byron scrisse (Il prigioniero di Chillon) impressionato dalla prigionia terribile del monaco Bonivard che fu tenuto legato ad una colonna per ben 3 anni. Vi assicuro che nei locali sotterranei il silenzio irreale che li pervade mette i brividi. La visita dura ben più di un'ora ma vi volerà. In alcuni passaggi sembra di immaginare la vita nel passato, con le finestre, i letti, i camini, le latrine, le stanze... Realmente come fare un salto nel tempo! 


CONSIGLI TECNICI:

VIAGGIO: Consigliatissimo il biglietto Interrail. Non copre gli autobus dell'engadina ma tutto il resto sì. Ed è estremamente comodo!

TEMPERATURA: A Montreux la temperatura è quella simile ai nostri paesi lacustri, quindi un po' di freschino la sera, mentre in Engadina, viaggiando sui 1800 metri, la sera la temperatura cala d'estate attorno ai 10 gradi. Il che è meraviglioso!

DENARO: Tutto in Svizzera costa molto. In riferimento all'estate 2012 il Franco è molto più forte dell'Euro. Oltre a ciò il tenore di vita svizzero è più alto. Ragion per cui la cosa più economica che potete trovare è un piatto di pasta a 16-17 franchi (circa 14 euro..) o una pizza margherita a 18-19 franchi. Giusto per farsi un'idea... In particolare Montreux risulta esser una città estremamente costosa e basta dare un'occhiata al genere di turisti e di macchine che girano per farsi un'idea. In tal caso è d'uopo ricorrere, come ho fatto io, ad un posto letto all'Ostello, per evitare di spender troppo. Ma qui dipende dalle tasche di ognuno.




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