225 anni fa

Posted: mercoledì 30 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti

Il 30 novembre di 225 anni fa (nel 1786) mentre gli Stati Uniti avevano solo dieci anni e di lì a tre anni sarebbe scoppiata in Europa la rivoluzione francese, zitti zitti i governanti del Gran Ducato di Toscana, primo stato al mondo a fare ciò, abolirono la pena di morte!

Qualcosa di cui andare fieri!
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Politica è soprattutto questo

Posted: martedì 29 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti
Non sarà la soluzione di tutti i problemi ma personalmente penso che questa sia una bellissima notizia e abbia alla base un'idea molto interessante. Che dite?
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Paul McCartney live a Milano (2011)

Posted: lunedì 28 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 1 commenti

Avete presente la barzelletta in cui il Papa, in giro per Roma in macchina, decide di guidare lui stesso anziché l'autista e il vigile che lo ferma si chiede stupito chi ci sia seduto dietro se può permettersi d'aver come autista il pontefice?
Beh, ecco ieri sera al concerto di Paul McCartney a Milano m'è venuta in mente quando ho visto che fra il pubblico c'era un musicista che di questi tempi (mala tempora currunt) viene definito un grande artista e cioè Noel Gallagher. Questo per dire che la quasi totalità dei musicisti pop e rock che osanniamo oggi è figlia dei Beatles come pure lo siamo un po' tutti noi. Anche coloro che bazzicano poco la musica, anche coloro che non conoscono bene la storia dei Beatles hanno respirato, in un modo o nell'altro, le loro note. Canzoni come Let It Be o Yesterday, giusto per dire quelle che conosce anche mia nonna, non sono famose, sono sottocutanee. Quando partono le note di queste melodie tutte le nostre molecole iniziano a fare festa perché le riconoscono a memoria!

Non solo.
Paul McCartney e John Lennon stanno al novecento come Beethoven sta al romanticismo. Fra trecento anni avremo dimenticato Lady Gaga ma di sicuro riconosceremo ancora le note dei Beatles. Quindi se ci vien da invidiare quelli che il 7 maggio del 1824 assistettero alla prima della nona sinfonia, perché non approfittarne per vedere dal vivo Paul McCartney nel XXI secolo?

Questo lungo preambolo mi serve per farvi calare nel clima col quale io e miei amici ci siamo avvicinati a tale concerto. Questo era lo spirito. Anzi, parafrasando Hegel, possiamo dire di aver visto lo Spirito del Novecento al pianoforte "che lo sormonta e lo domina"!
Ecco la recensione del vostro profe inviato.

L'inizio è perfetto, con una tensione che sale, sale e sale fino ad esplodere sulle note di "Hello, Goodbye" e, un po' per l'emozione e un po' perché è impossibile resistere, non si può non gridare che "..you say goodbye and I say Hello". Geniali Beatles, un pensierino da prima elementare che diventa pietra miliare della musica. Poco dopo lo stesso accade con "All My Loving" ed è uno scambio reciproco di dichiarazioni d'amore che ci si "senda" fra pubblico e il vecchio Macca. Finisse lì il concerto uno potrebbe anche averne abbastanza per bearsene per il resto della vita. Ma fortunatamente siamo agli solo agli inizi.

C'è una parte di canzoni di Paul col gruppo che mise in piedi anni dopo la fine dei Beatles, i WINGS. Belle canzoni come "Band On The Run", o come "Jet", ad esempio, che è un ottimo preludio alla tiratissima Drive My Car di beatlesiana memoria. Ragazzi, di pezzi rock'n'roll così non ne fanno più. C'è tempo pure per un paio fra le canzoni scritte da Paul nell'ultimo decennio, l'ecologista e politica "Sing The Changes" (la classica canzone da ascoltare la mattina per mettersi di buon umore!) e la divertente "Dance Tonight" con un batterista notevole (in tutti i sensi) che riesce a suonare ballando!

La cosa incredibile è che, per quanto vada a cercare variazioni alla scaletta, qualunque canzone dei Beatles decida di suonare è comunque un capolavoro immortale. Chi altro al mondo potrebbe metter, una dietro l'altra, Eleonor Rigby (suonata come su album!), Obladì Obladà (cantata a squarciagola da tutti come quando la si "canta" in macchina o con gli amici), Back In The USSR (altro rock d'alto livello), I've Got A Feeling (in cui Paul riesce ancora ad arrivare a note rauche e acute come quando aveva ventanni) e una interminabile (ma nel senso che se fosse durata meno sarebbe stato un reato) Hey Jude.

Ci son musicisti che darebbero un rene per poter avere in repertorio anche un solo brano di questo livello. Lui invece si permette di metterli così, come quando al termine dei fuochi d'artificio si sparano uno dietro l'altro i migliori. C'è tempo pure per A Day In The Life, forse una delle canzoni più complicate da suonare dal vivo e che sfocia in un liberatorio Give Peace A Chance di John Lennon e Yoko Ono.

A tal proposito non son mancati gli omaggi ai due Beatles scomparsi con la commovente Here Today (se la ascoltate e leggete il testo e non vi commuovete non siete umani!) e quel piccolo gioiello che ha scritto molti anni fa George Harrison e che ha titolo "Something".

Poco prima del primo finale c'è tempo per una furibonda "Live And Let Die" con tanto di fuochi d'artificio e fiammate talmente alte e calde che per un attimo ho pensato che in prima fila si fossero arrostiti! Va bene, sarà anche kitsch come effetto ma è sempre un bel vedere e sentire!

Dopo il primo bis, che corre via sulle note di Get Back, ecco il secondo bis, quello atteso.
Il quale comincia, appunto, con Yesterday. Vi confesso che lì ho chiuso gli occhi, ho abbracciato con la mente tutti quelli che eran lì e mi son assaporato quelle note che non si capisce come qualcuno le abbia potute metter assieme in maniera così deliziosa. Se anche esistessero realtà parallele a questa son certo che in ognuna ci sarebbe posto per questa canzone. E la voce di Paul è esattamente quella dell'album. Ma è lì, a trenta metri.

Una tiratissima Helter Skelter risveglia tutti e ci ricorda che i Beatles hanno anche inventato l'heavy metal e per un attimo sembra d'esser al Gods Of Metal.

Fino a che Paul non si risiede al piano e attacca col Medley alla fine di Abbey Road. Il che da solo vale tutta la carriera dei Beatles. Golden Slumber ci porta tutti in aria, almeno sei o sette metri sotto i piedi, ci culla e ci prepara per una ninna nanna. Ma laddove stia per intervenire lo spazio onirico ecco che parte il coro "Boy, You Gonna Carry That Weight For Longtime", e cantarlo tutti assieme ci alleggerisce quel peso. Tutti lo portiamo, portiamo assieme, no?

E infatti dopo lo stacchetto rock di The End che, dopo un veloce assolo di batteria, conclude ricordando a tutti una sacrosanta verità che, nel bene e nel male ognuno sperimenta ogni giorno e che dovremmo tutti tatuarci nel cervello: " And in the end, the love you take, is equal to the love you make".

Signori, lo spirito musicale del novecento ieri era a Milano e ha suonato per quasi tre ore. Ora me le conservo e me le tengo strette fin che campo.
Milano, 27 novembre 2011.
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Guerra dei Mondi (1938)

Posted: sabato 26 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti
Se siete interessati a quel celebre esperimento-programma radiofonico di cui s'è parlato in classe, partendo dall'ottima pagina di wikipedia potete approfondire la cosa e ascoltare l'audio originale con la trascrizione!
C'è da perderci del tempo ma è molto interessante!
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Freddie Mercury (1946-1991)

Posted: giovedì 24 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti
Ventanni fa se ne andava Freddie Mercury, una delle più grandi e belle voci del novecento. Un musicista con una fantasia sterminata e con un gusto raffinato. In quel tempo il vostro profe era un imberbe quattordicenne che dalle medie aveva iniziato ad ascoltare la sua musica con il gruppo di cui faceva parte, i Queen e in poco tempo si procurò tutti gli album (e all'epoca i cd toccava comprarli!). Di certo furono una delle band più grandi di tutti i tempi, seconda solo a Beatles o pochi altri e fu un trauma la notizia della scomparsa di Freddie Mercury.
Personalmente erano e rimangono i preferiti nella mia personale classifica delle band. Con molto margine sui secondi (i Deep Purple e i Pink Floyd, per la precisione).
Ragion per cui dover scegliere una top ten di brani dei Queen mi risulta particolarmente difficile.
E tuttavia se lì fuori ci fosse qualcuno che ancora non li conosca (peste lo colga!!), spero da qui possa cominciare ad apprezzare cotanto ben di Dio musicale!

  1. BOHEMIAN RHAPSODY (1975).
    Ovviamente non si può che partir da qui. Fu proprio Freddie Mercury a mettersi al piano e a sbalordire gli altri tre sentenziando "E adesso comincia la sezione opera!". L'idea di metter una parte operistica in un pezzo rock non l'ebbe nessun altro prima di loro e la ripresa dopo la sezione è una tirata rock come solo certi gruppi riescono a fare. La durata, oltre 6 minuti, non lo rendeva radiofonico e, come singolo, rischiava d'esser troppo lungo. I Queen tirarono dritto, le radio lo trasmisero di continuo e schizzò in testa alle classifiche. Pezzo immortale, qui in una versione live del 1982 At The Bowl negli Stati Uniti.


  2. KEEP YOURSELF ALIVE (1973).
    Primo singolo estratto dal loro primo album, QUEEN I. L'album, e la canzone, non ebbero immediato successo. Ma all'epoca i gruppi avevano il tempo di crescere. E loro, concerto dopo concerto, album dopo album, lo fecero. Qui siamo dalle parti di un rock deciso che risente vagamente dei Led Zeppelin. Scritta da Brian May (il chitarrista) e qui in una versione live del 1975, giusto per vedere com'erano agli inizi.


  3. TIE YOUR MOTHER DOWN (1976).
    Altro brano tiratissimo, da apertura di concerti. Una scarica di adrenalina come poche altre canzoni sanno dare. Ancora una volta scritto da Brian May e ancora una volta dal vivo, qui a Montreal nel 1981. Giusto per vedere la carica che sapevano dare e come Freddie Mercury fosse un animale da palcoscenico.


  4. CRAZY LITTLE THING CALLED LOVE (1981)
    Si dice Freddie la scrisse in bagno. Sta di fatto che è un perfetto esempio di rockabilly in stile anni 60. E il video la dice lunga. E' stata una delle prime canzoni che ho imparato a suonare con la chitarra, con quel RE-RE4-RE che la rendevano abbordabile. "Ready Freddie?"


  5. SOMEBODY TO LOVE (1976).
    Una sorta di preghiera gospel. Chi di noi non cerca qualcuno da amare? Scritta da Freddie Mercury è e rimane una delle più belle canzoni mai scritte nel XX secolo. Forse una delle mie preferite. Non si può ascoltarla e non sentire il bisogno irrefrenabile di sorridere e di abbracciare la persona che vi è vicina in quel momento. Anche solo per condividere la felicità per aver ascoltato una canzone così. Sempre 1982, sempre negli USA:


  6. WE ARE THE CHAMPIONS (1978).
    Beh, sfido a trovare qualcuno che non la conosca. La prima volta che la sentii in un giradischi a casa di un amico esclamai: "Ma dai? Sono i Queen quelli di We Are The Champions". Scritta appositamente per eventi e manifestazioni sportive è qualcosa a metà fra My Way di Sinatra (nel testo) e un coro da stadio. E infatti lo divenne.
    Luglio 1986, Wembley.


  7. LOVE OF MY LIFE (1975).
    Sull'album compare come suonata da pianoforte e chitarra ma dal vivo i Queen la suonarono sempre acustica. Nel 1985 furono a Rio de Janeiro per un festival enorme. La platea più grande mai vista in sud america e per un concerto dei Queen, circa qualche centinaio di migliaia di persone! Suonarono questa canzone, scritta da Freddie Mercury, e con sorpresa dei musicisti, tutti sapevano a memoria la canzone. Ogni volta che vedo questo video mi vengono i brividi. Ed è incredibile vedere come lo stesso Freddie a 1'35" si commuova all'inizio e stenti a proseguire. Nel 2005 andai a vederli, ormai orfani di Freddie, e Brian May la suonò con uno sgabello vuoto al suo fianco.


  8. ONE VISION (1986)
    Altro brano scritto per essere suonato live ai concerti. All'inizio la voce distorta dice semplicemente "God Works in Misterious Ways" (come dire, le vie del Signore sono infinite!). Se cercate in rete trovate il documentario che racconta come la scrissero e come la registrarono. Meraviglioso. Il video è tratto proprio da quel documentario.


  9. UNDER PRESSURE (1981).
    Scritta assieme a David Bowie durante una serata di prove a Monaco dove i Queen stavano registrando il loro album rimane una delle poche collaborazioni del quartetto londinese. Uno dei giri di basso più famosi della storia.


  10. THESE ARE THE DAYS OF OUR LIVES (1991).
    Tratta dall'ultimo album, Innuendo. L'album fu registrato nonostante le condizioni di salute di Freddie fossero peggiorate. Eppure la prova vocale data in quest'album farebbe impallidire qualunque cantante. Poi ci fu da girare i video. Qui Freddie (la canzone con tutta probabilità è scritta da Roger Taylor, il batterista) già stava molto male ma decise comunque di stringere i denti e di apparire un'ultima volta. Il bianco e nero serve a nascondere il viso sofferente. Un addio dato in musica, con quel "I Still Love You" finale che lascia senza parole. Morì da li a qualche mese, non prima di aver registrato altre canzoni che finorono nel postumo "Made In Heaven".
Come fare a lasciare indietro altre canzoni? Too Much Love Will Kill You, I Want It All (la prima loro canzone che conobbi!), Innuendo (la bohemian rhapsody degli anni 90!), Show Must Go On (il testamento in musica di Freddie Mercury)...

Fate una cosa: ascoltatene più che potete, fanno bene e fanno star bene! Avercene di gruppi così...
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La canzone che avrei voluto scrivere io

Posted: martedì 22 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti

In questi giorni ho riscoperto una canzone meravigliosa di uno dei miei gruppi preferiti, i Divine Comedy.
Ora.
Non son così esperto nella teoria musicale per poter dare una risposta chiara e competente.
Tuttavia questa canzone, Lady Of A Certain Age, ha una successione di accordi che a mio parere è deliziosa e rilassante. Ho provato a dare un'occhiata agli accordi e in effetti son fondamentalmente i soliti La- Fa Sol Do con i quali son state scritte numerose canzoni.
Ragion per cui non capisco come ciò possa fare questo effetto.
Come passa dal La- al Fa nel ritornello è una di quelle cose che aprono il cuore.

Buon ascolto!

PS: i Baustelle l'hanno rifatta in italiano. Ottimo lavoro di trascrizione ed adattamento, bravi!
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Regala un libro!

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Una bella iniziativa.
Qui a Verona, fra un mese.
Cominciate a pensare ad un libro.
Io qualche idea già l'ho!


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Seconda Guerra Mondiale su Twitter

Posted: domenica 20 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti
Da rimanere senza parole.
Degli studenti di Oxford han deciso di rivisitare la Seconda Guerra Mondiale in tempo reale twittando brevi dispacci con, per l'appunto, Twitter. Partendo dal 1 settembre 1939. Andrà avanti per i prossimi 6 anni.
Giusto per capire cosa sono 6 anni.

UPDATE: Oggi, 30 novembre, anche il Corriere se n'è accorto!
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De' diversi modi di suonar la chitarra #1

Posted: venerdì 18 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti
Chi l'ha detto che la chitarra si può suonare solo in un modo?
E poi è una canzone solare, divertente e positiva!
Fantastico...

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Chi controlla il debito estero?

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Grafico della BBC suddiviso paese per paese. Molto interessante nella sua interattività.
Soprattutto ora che lo spread francese ha cominciato a salire. Saranno loro i prossimi?
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Coleridge in rock!

Posted: giovedì 17 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | Etichette: 0 commenti

Beh, un classico.
So che lo state studiando e son certo molti di voi già la conoscano.
1984: gli Iron Maiden decidono di mettere in musica parte di The Rhyme Of The Ancient Mariner.
Ed è un vero e proprio capolavoro.
Non a caso il loro cantante è laureato in letteratura inglese e storia! Perfetto, no?

Buon ascolto e buono studio!
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E se...

Posted: mercoledì 9 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 5 commenti

E se per caso il nostro presidente Napolitano chiamasse anche voi alle prossime consultazioni per formare il nuovo governo che proporreste?
Immaginate di essere ricevuti al Quirinale.

Lasciate stare la politica con la "p" minuscola, quella di cui sentiamo parlare da anni. Non tirate in ballo nomi, partiti, ideologie... Quello lasciamolo agli altri o ai dibattiti televisivi.

Intendo immaginate e provate a pensare a qualcosa cui terreste particolarmente. Qualcosa che desiderereste fortemente un governo facesse. Non tanto "risolvere la fame nel mondo", lodevole ma un tantino fuori portata di un paese nel bel mezzo di una bella crisi. Intendo anche qualche proposta concreta, anche cambiando qualche regola del gioco (la dittatura vale solo qualora come monarca assoluto venga indicato il nome del vostro profe di filo).
Insomma, buona fantasia, giovani!


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Giusto per...

Posted: domenica 6 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | Etichette: 0 commenti
...renderci conto che ciò di cui parliamo in classe a proposito di Liberalismo E Democrazia non son cose vecchie e inattuali: date un'occhiata qui!

Peccato sia a Roma...
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Terremoti nel veronese

Posted: | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti
Se qualcuno volesse approfondire l'interesse circa i terremoti nel veronese ecco qui un ottimo lavoro fatto da una classe del Marconi di 16 anni fa che ha raccolto tutta la storia della sismicità del nostro territorio.
Da perderci ore.
Interessantissimo!
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Antenne alte!

Posted: sabato 5 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 2 commenti



In riferimento ai quinticcì:


Troppe cose da dire che non ho fatto in tempo a dire e troppe cose da ascoltare che non ho fatto in tempo ad ascoltare. Prima o poi diremo e ascolteremo! Sappiate solo che s'è detta una parte.

Nel frattempo chi fosse interessato rifletta e approfondisca per conto suo (così uniamo le due cose) le seguenti tematiche:


DA DIRE:

- Speculazione e che, se c'è, collegamento fra crisi mutui e crisi debiti.

- Rapporto Politica ed Economia. Quale governa l'altra? Quale lo scenario ideale?

- Proposte per uscire dalla crisi?


DA ASCOLTARE:

- Riflessione su quello che è accaduto a Roma con l'apertura di Trony

- Visione di un video segnalato da uno di voi ma che non s'è fatto in tempo a vedere.

- Vostre opinioni circa tutto questo. Di questo, in particolare, m'è spiaciuto non ci sia stato il tempo. Lo troveremo!
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Paradise

Posted: venerdì 4 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti

Incredibile.
I Coldplay non ne sbagliano una.
Dopo Viva la Vida eccoli di nuovo con un gran bel pezzo pop (attenzione, il rock è un'altra cosa). Paradise ha dei bassi meravigliosi e il mood della canzone è assolutamente positivo di quelli che personalmente mi piacciono molto.
Non a caso anche per questo disco stiamo parlando di un produttore del calibro di Brian Eno, una delle personalità più geniali del panorama musicale del XX secolo!
Prima che la vodafone se ne impossessi per farne la colonna sonora della pubblicità (momento in cui cominceremo ad odiarla), godiamocela un po' ché la musica nuova fa sempre bene alle orecchie.

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Filosofia attraverso immagini

Posted: giovedì 3 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti


Alcune lasciano il tempo che trovano ma altre sono particolarmente azzeccate.
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Chebel Pachelbel

Posted: mercoledì 2 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti
Personalmente una di quelle melodie che mi riconcilia col mondo.

Canone di Pachelbel (1653-1706) in Re.



Per dire, pezzi come Albachiara o Let It Be si basano sulla stessa successione di accordi.
Tutto già scritto 5 secoli fa.

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Grande è la confusione sotto il cielo...

Posted: | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti

Allora la buona notizia è che il mondo che costruirete voi e nel quale crescerete i vostri figli sarà migliore di questo. E che presto ricominceremo a riscoprire cose dimenticate e finalmente ci libereremo di tutto il superfluo.

La brutta è che per arrivare a quello dovremo pazientare un po'.
Un bel pò.
Portare molta pazienza e avere una bella scorta di fantasia e inventiva.

Mi riferisco a ciò che sta accadendo in Europa e specialmente in Italia in questi giorni.
Mi auguro molti di voi stiano cercando di farsi un'idea e, perlomeno in quinta, sarà d'uopo passare del tempo in classe a parlarne. Ché in un certo senso stiamo vivendo un momento storico che entrerà (ma è presto per dire se nelle pagine belle o tristi) nei manuali di storia. Il che è comunque un onore oltre che un onere.

In rete ci sono numerosi articoli e sui quotidiani ne trovate altrettanti.
Sul Corriere di oggi, ad esempio, ecco qui un interessante riassunto delle puntate precedenti per chi se le fosse perse.

Quindi che fare?

Beh, in periodi come questo diventa ancor più urgente del solito studiare, approfondire, informarsi per poi agire quanto prima e dare un nuovo colore al mondo. Attenti a non agire prima di pensare. Il rischio in momenti come questo è quello di lasciar parlare la pancia. La qual cosa porta sempre a problemi ben maggiori. E attenti a non attendere sia qualcuno in particolare a tirarci fuori dai problemi. Non demandate. Tocca a tutti voi, nessuno escluso.
O tutti o nessuno.
Io compreso.

Studiate.
Immaginate.
Aprite gli occhi e lasciate da parte ogni vostro piccolo tornaconto.

Voltaire alla fine del "Candido" concludeva che ognuno deve coltivare il proprio giardino. E' proprio questo che c'ha fatto finir qui.
Collaborate.
Condividete.

Siate fiduciosi.
Io lo sono!

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Come stanno le cose?

Posted: martedì 1 novembre 2011 | Pubblicato da ilprofe | 0 commenti

Giusto per essere al corrente delle cose.
Cliccando qui l'ingrandimento del grafico qui sopra. Oggi siamo arrivati a 436 punti di Spread. Che è la differenza fra i rendimenti dei BTP (titoli di stato decennali) italiani e quelli tedeschi.
Il che, tradotto, vuol dir che non è una bella cosa.
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