Il Primo Articolo
13 anni fa
Ecco, in Europa i politici si comportano come se il secondo tempo non ci fosse più, come se la partita fosse già finita e perduta. Hanno vinto gli altri e a noi non resta che aggrapparci, rancorosi e nostalgici, agli ultimi privilegi di un mondo in frantumi. Lo chiamano realismo, ma nelle epoche di confine il realismo smette di essere un pregio e diventa un alibi per la rassegnazione lamentosa dei perdenti. Io sento il bisogno di politici rispettabili che sollevino gli occhi dai listini della Borsa e, camminando sull’esile filo che separa la passione dalla retorica, sovrastino la nenia dei depressi per indicare all’Europa e al mio Paese un traguardo, un orizzonte, un destino. Nella vita delle nazioni come in quella degli individui, la paura di perdere porta sempre alla sconfitta e vanifica i sacrifici che vengono fatti in suo nome. Lacrime e sangue, Churchill insegna, hanno un senso solo quando c’è un secondo tempo da giocare
Si tratta di un film, 90 minuti realizzati aggregando video mandati da chiunque nel pianeta. Un anno fa circa Macdonald ha fatto il suo appello, ha chiesto a chiunque lo volesse di filmare una sua giornata tipo, con lo stile che gli pare. A essere richiesto non era un giorno qualsiasi ma uno uguale per tutti, il 24 luglio. L’idea era di trarre da questi contributi un film collaborativo (montato, selezionato e musicato dal team di Macdonald) che abbia le caratteristiche della time capsule, un documento in grado di mostrare come sia la vita sul pianeta Terra in questo momento storico. Maggiore il numero dei contributi, maggiore la.
completezza. E sono stati tanti i contributi, davvero tanti, lo si capisce subito
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