400 anni di parlamentarismo vorran dir qualcosa...

Posted: giovedì 14 ottobre 2010 | Pubblicato da ilprofe |
Quanto abbiamo da imparare?
Che stile sanno avere (quando lo vogliono) gli inglesi nell'oratoria, nell'humor e perfino nel rispetto reciproco con una punta di ironia anche quando si mormora, si commenta e si contesta...
Post un post dal Post, se mi passate il gioco di parole.

Si tratta, in breve, di una sessione di domanda e risposta tra il primo ministro e i deputati, e si tiene appunto alla Camera. Ma è uno spettacolo di dibattito politico, ritualità secolare e tecnica oratoria. I due sono seduti uno di fronte all’altro, separati da un tavolo. Chi parla sta in piedi, chi ascolta è seduto. Il leader dell’opposizione può fare sei domande supplementari, e di fatto le sessioni si trasformano spesso in accesi botta e risposta tra lui e il primo ministro, che si alzano e si siedono freneticamente in corrispondenza di ogni domanda e risposta. Nel frattempo c’è il tifo: alle spalle dei due, infatti, si trovano i parlamentari del loro partito, che non perdono occasione per applaudire, urlare, ridere, contestare. Il presidente dell’aula, lo speaker, interviene rarissimamente: anche i momenti di gran casino sono codificati, parte del cerimoniale. E non c’è mai una volgarità, un insulto: persino le critiche più accese sono rivolte all’altro con un tono divertito e canzonatorio.

Ieri è stata la volta del primo question time di Ed Miliband, neo eletto segretario del partito laburista. Miliband ha attaccato David Cameron per i suoi tagli ai child benefits e poi gli ha rinfacciato una sua affermazione risalente alla campagna elettorale, con una battuta. “Io sono d’accordo con quanto disse allora il primo ministro. Perché lei non lo è?”.

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