Il primo è Pier Paolo Pasolini.
All'indomani degli scontri di Valle Giulia scrisse questa poesia:
« Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle università)
caseggiati popolari, etc. etc. »
il culo. Io no, amici.
Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo)
ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di essere stati bambini e ragazzi
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera, la salvia rossa (in terreni altrui, lottizzati);
i bassi sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
Pasolini così concludeva :
« A Valle Giulia, ieri si è così avuto un frammento |
"Chi ha lanciato un sasso alla manifestazione di Roma lo ha lanciato contro i movimenti di donne e uomini che erano in piazza, chi ha assaltato un bancomat lo ha fatto contro coloro che stavano manifestando per dimostrare che vogliono un nuovo paese, una nuova classe politica, nuove idee."Leggi il resto qui
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