Diciamo la verità: quante volte, sentendo questa musica ci siamo mossi al replay mimando l'arrivo dei 400 metri piani?
Tutto per questo meraviglioso video tratto dal film di cui il brano è la colonna sonora, Chariots of Fire, appunto.
Ogni volta che lo vedo mi commuovo.
Perchè c'è rappresentata l'essenza dello sport e la quintessenza di esso, vale a dire l'atletica leggera.
C'è l'allenamento in gruppo, la sfida leale tra amici-avversari fatta al di fuori della gara, c'è la corsa campestre fatta di freddo, fango, salite e cadute, c'è la fatica degli esercizi (le andature, lo skip fatto a ginocchia alte, le ripetute), l'affrontare e superare in scioltezza gli ostacoli veri e quelli che ci costruiamo noi, c'è il coronamento nel climax della gara, c'è il risultato, la tensione che esplode all'arrivo.
Ma non solo.
C'è pure la vita che, come un compagno di corsa, ti fa sempre da lepre ma tu questa volta sai come starle dietro.
Oh, si che lo sai.
L'hai imparato sul campo di gara, per le strade di città, in mezzo ai campi e soprattutto grazie agli amici che ti sei fatto strada facendo, anzi correndo.
C'è l'incitamento dell'allenatore che è come se tenesse con te il ritmo del tuo cuore, e soffre e gioisce per te ma mai per il risultato in sè, bensì per la felicità o l'amarezza che traspare dal tuo sguardo quando hai terminato la gara. E capisci che non stai imparando a correre.
C'è di più.
C'è infine il sostegno reciproco, di quando si fa con un paio di guanti in due perchè fa freddo e tu te li sei dimenticati, di quando il primo abbraccia l'ultimo, di quando in allenamento "tiri" un po' meno per non lasciare indietro l'amico, di quando lo fai sentire una persona cui tieni.
Perchè quello che l'atletica forma non è un risultato o un tempo di gara.
E quello che resta, come nell'ultima scena, sono gli amici.
IL CONSIGLIO?
Qui c'è tutto: "Chariots of Fire" la colonna sonora di Vangelis, "Momenti di gloria" il film e lei, l'Atletica Leggera
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